CASTELLO DI CASTELBIANCO

Si trova in località “Garscin”. Dalla metà del XII secolo è stato un bersaglio di conquista da parte degli Ingauni che, volendo proseguire nella conquista di nuovi territori oltre la Valle Neva, già protetta dal borgo fortificato di Zuccarello, tentarono di risalire la Valle Pennavaira .
Nel 1288 entra a far parte dei possedimenti di Emanuele I di Clavesana.
Nel 1355, in virtù dell’investitura da parte dell’imperatore Carlo IV a Giorgio Del Carretto, è considerato feudo carrettesco, e, quando i Cepollini diventarono i vassalli dei Del Carretto, il castello è annesso di diritto ai loro possedimenti.
Nel 1393 con altre località dipende dal Vicario di Ranzo fino all’inizio del XVII secolo quando sarà venduto da Giovanni Saluzzo Clavesana alla Repubblica di Genova. Quest’ultima ne usufruisce come piccola guarnigione in tempo di guerra come si evince dalla relazione del 1632 di Giovanni Vincenzo Imperiale sulla situazione delle fortificazioni del Ponente. Era stato altresì precisato che il castello era utilizzato come stanza per il riposo dei soldati e quale luogo di avvistamento e di segnalazione ma non di difesa perché ritenuto inadatto.
Sopra un picco roccioso di 827 m. di altezza sorgono i ruderi del castello, la torre poligonale mozzata di cui sono visibili i quattro lati, le mura di pietre irregolari disposte in filari orizzontali, ed infine, tracce del perimetro esterno della costruzione. Sul versante a nord-ovest, è visibile un muro della stessa fattura dei precedenti con resti di merlatura.
Dalla torre si scorge in lontananza il Castello di Alto, questo a dimostrazione del fatto che come altre costruzioni analoghe faceva parte di una catena di castelli collegati a vista che avevano la funzione di avvistamento.