Si tratta di una cavità carsica formatasi all’interno di un massiccio di calcari dolomitici, di circa 200 milioni di anni fa (Trias inferiore). Alla sua genesi hanno concorso processi di varia natura che si sono ripetuti più volte, in tempi diversi.
La grotta, nel suo insieme, trova origine nella intensa fatturazione della roccia dolomitica: le acque circolanti all’interno delle principali fratture della roccia, attraverso processi di erosione carsica (dissoluzione del carbonato di calcio contenuto nella roccia) hanno allargato tali fratture fino a creare cavità più o meno importanti. I processi di erosione marina hanno agito solo successivamente, di preferenza là dove la roccia era più carsificata e fratturata, allargando nel tempo le cavità e donando alla grotta l’attuale fisionomia.
La parte emersa presenta un’ampia cavità principale nella quale oggi entra il mare e alcune diramazioni poste a livelli superiori.
Sotto il livello del mare si articola invece in diversi cunicoli, sale più o meno ampie e laghi salmastri, in cui l’acqua marina si mescola ad acqua di origine continentale proveniente da infiltrazioni. Le testimonianze in essa conservate, la morfologia delle pareti e i depositi marini e continentali,
permettono di raccogliere dati fondamentali relativi all’evoluzione dell’area durante il Quaternario, le sue modificazioni e gli effetti della tettonica e delle oscillazioni del livello marino legate ai fenomeni glaciali.
Le indagini svolte sulle parti sommerse hanno dimostrato che la grotta costituisce un ambiente notevolmente diversificato e di grande valore naturalistico, oltre che per la ricchezza di fenomeni carsici, anche per la varietà di popolamenti biologici.
L’accesso alla Grotta è consentito esclusivamente nell’ambito di visite guidate organizzate dal Comune di Bergeggi (info: 019. 25 7901 – b.ambiente@comune.bergeggi.sv.it).
Vi è una leggenda sulla grotta che in realtà simboleggia la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo, ma offre anche una chiara testimonianza del timore e del mistero con cui in passato veniva guardata la grotta. Quando il mare era in tempesta, da un foro sopra alla grotta (ancora presente negli anni Sessanta