Le collezioni di arte contemporanea del Comune di Albissola Marina sono attualmente in corso di riordinamento, in attesa di essere esposte nel Museo Civico d’Arte Contemporanea sale di via dell’oratorio, già da tempo utilizzate come sede di mostre temporanee.Il nucleo principale delle raccolte è costituito da opere realizzate nel secondo dopoguerra, quando Albissola riconquistava il ruolo di capitale della ceramica già rivestito negli anni Trenta col secondo Futurismo, grazie al convergere nelle sue fornaci di artisti di fama internazionale, attratti dalle capacità espressive della materia e invogliati dalla possibilità di coniugare il lavoro in manifattura con lo svago offerto dall’adiacente litorale marino. Tra le opere più significative che saranno esposte sono quattro pannelli ceramici creati nel 1949 da Lucio Fontana, presso le Ceramiche Mazzotti, per l’arredo della motonave della Società Marittima di Navigazione Conte Biancamano, raffiguranti: Spagna, I Cavalieri dell’Apocalisse, Brasile, e Mediterraneo. Il rutilante e vivido cromatismo, la plastica barocca, gesticolante e fluida di questi pannelli, costituiscono un eccezionale documento dell’opera del grande artista argentino.Nel 1954 Jorn, Dangelo, Baj e Tullio di Albisola organizzavano, presso la Galleria del Vasaio Giuseppe Mazzotti, gli ormai famosi “Incontri Internazionali della Ceramica”, poi riproposti alla X Triennale di Milano. Alla manifestazione; oltre ai promotori, partecipavano alcuni tra i maggiori artisti del panorama albisolese: Fontana, Appel, Corneille, Matta e Scanavino. Con la loro forza dirompente, gli Incontri lasceranno nel panorama artistico internazionale un segno decisivo per gli sviluppi dell’informale nel campo della ceramica. Nello stesso anno degli Incontri prendono l’avvio i “Concorsi Nazionali della Ceramica” promossi tra il 1954 e il 1964 dalla locale Azienda di Soggiorno e Turismo, presieduta da Costantino Barile, con la collaborazione dei due Comuni delle Albisole al fine di collocare nel territorio di pertinenza grandi vasi, pannelli e statue. Indicativi dell’attenzione mostrata dalla Amministrazione Civica nei confronti della colonia degli artisti e del suo coinvolgimento nella promozione della ceramica, i Concorsi, rispetto agli intenti fortemente innovativi degli Incontri, rappresentavano un tentativo di convogliare le nuove tendenze artistiche in un programma maggiormente “ufficiale”. Nella manifestazione, che si inserisce nel più generale programma di rinascita dell’attività espositiva del secondo dopoguerra, era rappresentato il più vasto panorama delle tendenze: da quelle informali, astratte, nucleari, a quelle figurative e neorealistiche.La maggior parte delle opere che oggi fanno parte delle collezioni civiche sono state acquisite in quanto premiate proprio nei Concorsi. Tra queste i due grandi vasi di Sandro Cherchi e Franco Garelli, rispettivamente primo e secondo premiato nell’edizione del 1954, ancor oggi conservati sulla Passeggiata degli artisti. Dall’edizione del 1954 provengono pure i vasi degli artisti locali Achille Cabiati con: Vita di mare, Leandro Sciutto, raffigurante cavalli e il grande vaso a conchiglia della Manifattura Grosso.L’artista genovese Emanuele Luzzati è rappresentato con il pannello figurato Cristoforo Colombo in Albisola ebbe i natali e con il piatto La cena dei re, realizzato per il concorso del 1961 a Pozzo Garitta, presso la fornace del suo amico “Bianco, mentre dalla manifestazione del 1963 provengono la prestigiosa Donna con colomba di Lucio Fontana e il vaso informale di Asger Jorn, del quale si conserva pure l’ironica scultura Il re . Dall’ultima edizione dei Concorsi, del 1964, proviene infine la grande anfora di Umberto Ghersi.Risultano invece legati ad altre vicende concorsuali i due bozzetti di Agenore Fabbri, presentati per il monumento ai caduti, poi realizzato da Leoncillo Leonardi nel 1957.Altre opere si sono aggiunte posteriormente alle collezioni. Tra queste i due piatti del 1975 e 1977 di Wifredo Lam, artista cubano che a partire dal 1957 ha lavorato per circa un ventennio ad Albissola presso i forni della San Giorgio, il piatto di Gianni Celano Ginnici (Gli occhi della notte), l’anatra di Oscar Saccorotti e le sculture di Sandro Lorenzini, (Pugilatori), di Tinti (1970, Incomunicabilità )e quella ispirata a forme marine di Adriano Leverone.
Testi Dott.ssa Cecilia Chilosi