Umberto Piombino (Genova 1920-1995) iniziò ad occuparsi di ceramica agli inizi degli anni ‘70 proprio presso i laboratori di “Pozzo Garitta” di Bartolomeo Tortarolo (detto appunto “Bianco d’Albisola”) spronato dall’amico Emanuele Luzzati. La sua produzione di “figulinaio” fu principalmente incentrata sulla realizzazione di piccole sculture sacre ispirate allo stile appreso, sempre nella fornace di Tortarolo, da Beatrice Schiappapietra, “figulinaia” considerata dallo stesso Piombino “maestra” nell’arte delle statuine presepiali. Sempre negli anni ’70, Piombino operò come indipendente nello studio di Lino Grosso (1915-1995), discendente di una famiglia di noti vasai albisolesi.
La Figulinaia attualmente visibile in piazza del Popolo è una copia dell’originale che è visibile a pochi passi, all’interno dell’ Antica fornace Alba Docilia in Via Grosso