Albissola Marina era abitata già in tempi preistorici, sia la zona pianeggiante, sia quella alle falde delle colline che la circondano, soprattutto alla base del Colle Castellaro in Albisola Superiore, dove sono stati reperiti alcuni strumenti in pietra levigata e scheggiata.
L’insediamento era molto sviluppato già in epoca preromana, ed acquisì maggior prestigio quando divenne importante centro romano, Alba Docilia, dal quale deriva il nome attuale della cittadina.
Alba (o Albium) significa, nella lingua dei Liguri preromani, città, e si trova spesso in territorio ligure unito ad un aggettivo etnico, derivato cioè dagli abitanti della zona. Abbiamo ad esempio Albium Ingaunum Albenga, capitale degli ingauni, Albium Intemelium Ventimiglia, capitale degli intemeli. Così Alba Docilia doveva essere il centro principale di una tribù ligure, i Docilii.
La conferma che si trattasse di un centro di notevole importanza in epoca romana si evince da alcuni documenti romani in cui Alba Docilia è segnata nella celebre carta (tavola Peutingeriana) delle strade dell’Impero Romano (compilata nel IV sec.) tra Genua (Genova) e Vada Sabatia (Vado Ligure).
In seguito alle invasioni barbariche, la popolazione di Alba Docilia abbandonò le abitazioni della pianura e si ritirò su posizioni più facilmente difendibili. Sorsero proprio allora e si svilupparono due distinti centri, corrispondenti ai due futuri comuni delle Albisole.
Sulla vetta del colle Castellaro sorse il castello feudale, mentre sul fianco del colle stesso si appoggiava la Chiesa di San Nicolò ed il borgo a monte.
Nel borgo della marina sorse invece, uno di quei centri diffusori di civiltà e cultura grazie alle abbazie benedettine, che nei secoli più bui del Medioevo favorirono lo sviluppo della città e la formazioni dei cittadini. Del priorato di San Benedetto abbiamo riscontro grazie ai numerosi documenti pervenuti risalenti al XII secolo. Nell’alto medioevo invece, Albissola fu dapprima parte integrante del Comitato di Vado, poi del Marchesato di Savona, per costituire infine, un Marchesato a sé che fu destinato nel 1122 a Guelfo d’Albisola, discendente della stirpe aleramica.
Nei secoli successivi il feudo fu diviso in molteplici quote ed a seguito della guerra tra Genova e Savona, il castello e le terre di Albisola, nel 1251, passarono sotto il controllo genovese.
Contestualmente a queste trasformazioni tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo venne istituito il Comune di Albissola Marina.
Nel 1277 il Comune di Albissola si unì con un patto, ai vicini Comuni di Celle e Varazze. In data 8 maggio 1343 fu stipulata una solenne convenzione con Genova, per la quale i tre comuni si unirono spontaneamente alla stessa, formando così un’unica podesteria retta da un Podestà, nominato annualmente a Genova.
Con questa convenzione gli abitanti di Albissola, Celle e Varazze erano a tutti gli effetti cittadini di Genova ma conservarono la libera amministrazione dei pubblici introiti ed ottennero il diritto di governarsi con propri statuti civili. Questi statuti stilati nel 1389 restarono in vigore fino al 1789, anno in cui cessò di vivere la Podesteria. Il territorio albisolese costituì fino al 1616 un unico comune, fatta eccezione per una parte del borgo della marina che appartenne a Savona fino al 1533, anno in cui il confine fu stabilito al ritano Redeponti che per l’occasione fu rinominato Termine.
All’economia prevalentemente agricola si affiancava l’esercizio della pesca e l’industria della ceramica, attività che avrebbe segnato in modo indelebile l’attitudine artistica della cittadina nella lavorazione della terra. Infatti già nel XVI secolo, Albissola era nota in Italia e all’estero per questa attività e molti artisti albisolesi furono chiamati alla Corte di Nevers, a quella di Parma, a Lione e a Siviglia. Successivamente furono redatti gli statuti dell’arte dei figuli nel borgo della marina nel 1589 dove già allora erano presenti un gran numero di fornaci. Sempre nel XVI secolo la Repubblica di Genova, per garantirsi una difesa più efficace, fece costruire nei due borghi altrettanti castelli e sotto il suo dominio, nel 1616 avvenne lo smembramento del Comune.
I due borghi si separarono scegliendo come confine il torrente Sansobbia, mentre i boschi comunali rimasero indivisi fino al 1855. Tale distacco era stato preceduto e preparato dallo smembramento della Giurisdizione Ecclesiastica. Dalla Chiesa matrice San Nicolò, che fu l’unica parrocchia fino al 1538, si staccò la parrocchia di Sant’ Antonio che nel 1598 fu riunita con l’antichissimo priorato di San Benedetto e subito dopo nacque la nuova e unica parrocchia di N.S. della Concordia.
Tra gli avvenimenti degni di nota vi è sicuramente da segnalare la nascita nel Dicembre 1443 di Giuliano Della Rovere il secondo Papa Della Rovere, Giulio II, gigante del Rinascimento e ricordato come un Papa guerriero e grande mecenate, al quale si devono, tra l’altro, la Cappella Sistina e la formazione delle Guardie Svizzere.
Altre nobili famiglie genovesi predilessero Albissola come luogo di villeggiatura, e per questo sono presenti sul territorio diverse ville fatte costruire dai Durazzo, dai Gentile e dai De Mari.
Nel 1798, a seguito della Rivoluzione Francese, cadeva la Repubblica di Genova e si costituiva la Repubblica Ligure. Chiusa la parentesi napoleonica e deluse le speranze dei genovesi di ricostituire la Repubblica, Albissola Marina venne annessa al Regno di Sardegna, con il quale condivise le sorti fino all’unificazione d’Italia.