Savona-L’angelo della Storia al Teatro Chiabrera

| 20.12.2024

20 dicembre al Teatro Chiabrera di Piazza Diaz a Savona

ORE 21:00

durata spettacolo: 80 minuti

Ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa

L’angelo della storia

Teatro Sotterraneo

con Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini

Premio Ubu “Migliore spettacolo dell’anno 2022”

scrittura: Daniele Villa
luci: Marco Santambrogio
costumi: Ettore Lombardi
suoni: Simone Arganini
montaggio danze: Giulio Santolini
responsabile produzione: Eleonora Cavallo
assistente produzione: Daniele Pennati
responsabile amministrativa: Federica Giuliano

produzione: Sotterraneo
coproduzione: Marche Teatro, ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Nacional de Lisboa D. Maria II
contributo: Centrale Fies, La Corte Ospitale, Armunia
col supporto di: Mic, Regione Toscana, Fondazione CR Firenze
residenze artistiche: Centrale Fies_art work space, Centro di Residenza Emilia-Romagna/La Corte Ospitale, Dialoghi − Residenze delle arti performative a Villa Manin, Armunia, Elsinor/Teatro Cantiere Florida, ATP Teatri di Pistoia
ringraziamento speciale: Gabriele Grossi

Sotterraneo è Artista Associato al Piccolo Teatro di Milano, fa parte del progetto Fies Factory ed è residente presso l’ATP Teatri di Pistoia

foto: Giulia di Vitantonio

“Non è che il passato getti la sua luce sul presente o il presente la sua luce sul passato: l’immagine è ciò in cui quel che è stato si unisce fulmineamente con l’adesso in una costellazione.”
Walter Benjamin

Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale che nasce a Firenze nel 2005 e nel tempo si confronta con formati diversi quali spettacoli, performance, site-specific, regie liriche, progetti per l’infanzia, talk-show. Le produzioni del gruppo − caratterizzate da un approccio avant-pop in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero filosofico − replicano in diversi dei più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, ricevendo negli anni numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize, Silver Laurel Wreath Award/Sarajevo MESS Festival e tre Premi UBU di cui due come “Spettacolo dell’anno” per Overload (2018) e L’Angelo della Storia (2022). Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies, è artista associato al Piccolo Teatro di Milano e compagnia residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese.

Nel suo ultimo lavoro il filosofo Walter Benjamin descrive un angelo che vola con lo sguardo rivolto al passato, dando le spalle al futuro: le macerie di edifici e ideologie si accumulano davanti ai suoi occhi [strumenti musicali in fondo all’oceano, radar malfunzionanti, balene spiaggiate] e l’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre i detriti [neonati morti, statue in Antartide, conigli fluorescenti], ma una tempesta gonfia le sue ali e lo trascina inesorabilmente in avanti [danze isteriche di massa, paracadute inceppati, gatti milionari]: questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso.
Per quanto l’angelo osservi il susseguirsi degli eventi [mani sui tasti di un pianoforte, funghi atomici, cartoline nella giungla] e cerchi di resistere alla tempesta, non può fermarsi e intervenire, non può rincollare i pezzi e rifondare una realtà condivisa, non può fare assolutamente nulla per aiutarci − se non altro perché gli angeli non esistono [cocktail al cianuro, numeri irrazionali, racconti intorno al fuoco]. Quale altro essere senziente potrebbe provare a ricomporre l’infranto, smontare le narrazioni e − volando o meno − finalmente girarsi per proiettare lo sguardo in avanti?
L’Angelo della Storia assembla aneddoti storici di secoli e geografie differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni che suscitano spaesamento o commozione, momenti che in una parola potremmo definire paradossali. Ispirandoci a quelle che il filosofo Walter Benjamin chiamava “costellazioni svelate”, proviamo a raccontare questi episodi mettendoli in risonanza col presente, componendo una nostra personale mappa del paradosso fatta di microstorie, istanti sospesi, momenti fatali di persone illustri o sconosciute: fatti e pensieri lontani fra loro ma uniti da quella tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie che secondo lo storico Yuval Noah Harari compongono la materia stessa di cui è fatta la Storia. Oggi che la complessità ci richiede immaginari inediti e nuovi processi cognitivi, ci piace pensare che a teatro si possano recuperare narrazioni e circostanze a cui Sapiens ha aderito nei millenni, smontarle, ricombinarle, prenderne distanza allontanandoci nel tempo e cercare almeno un po’ di quella vertigine che coglie un astronauta quando osserva la Terra allontanandosi nello spazio.

Uno spettacolo che vi divertirà con una magistrale costruzione performativa, vincitore del Premio Ubu come miglior spettacolo 2022