Sagra del Vino Lumassina a Orco Feglino

| 03.08. - 05.08.2024

Sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 agosto si svolge a Orco Feglino la 46° Edizione della segra dedicata al Lumassina. Tutte e tre le giornate con vino, musica e ottimo cibo.
Lunedì acciughe fritte.

Il Lumassina è un vino tipico delle alture savonesi. Siamo nella DOC Riviera Ligure di Ponente, nella sottozona Finalese (nel territorio ristretto a 16 comuni della provincia di Savona tra i quali Finale Ligure).  Il vitigno Lumassina interessa quest’area della provincia di Savona, (particolarmente nei dintorni della frazione di Varigotti), dove viene chiamata Mataòssu. Il suo nome, Lumassina in lingua ligure significa anche lumachina. Infatti secondo la tradizione locale il vino ottenuto dalle sue uve va bevuto accompagnato ad un piatto di lumache, nella zona chiamate lumasse. Verso la fine dell’800 era noto come una varietà locale genovese, anche se in seguito il Lumassina si è diffuso soprattutto in provincia di Savona. Il Lumassina è indicato per la vinificazione in bianco, come vino secco, anche spumante. Scarse sono le notizie riferite a questo vitigno, certamente originario della Liguria con le prime comparse intorno al trecento. La descrizione accurata del vitigno risale però al 1883 nel bollettino ampelografico che ne fa risalire l’origine nel genovesato per poi spostarsi e radicarsi esclusivamente in questo lembo di territorio. Dapprima utilizzato in uvaggio con il Bosco per il vino nostralino, ora alcune cantine lo vinificano in purezza esaltando le qualità di bevibilità, leggerezza, freschezza e giovinezza. Inclusa nella denominazione Colline Savonesi IGT, dà un vino con una tonalità giallo paglierino e con richiami di erba sfalciata, frutta fresca e fiori delicati, come la camomilla.  In bocca è caratterizzato da acidità, sapidità e da un’intensità non persistente, con sentori di frutta, in particolare di albicocca matura. A Quiliano il vitigno prende il nome di Buzzetto, forse da buzzo cioè “acerbo”, per il suo gusto piacevolmente asprigno, questo vino è legato strettamente alle antiche origini del posto: sembra che già nel 1200 i marchesi Del Carretto, signorotti locali, accettassero il pagamento dei tributi con questo pregevole vino; un po’ come succedeva in Romagna con l’onomatopeico “Pagadebit”. A Finale e Varigotti invece il vitigno prende il nome di Mataossu.