Basilica della Immacolata Concezione

La storia

Edificata per iniziativa della Comunità di Sassello con il nome di Visitazione, la sua costruzione ebbe inizio nel 1582, ad opera del capomastro svizzero Antonio Martino Bertolle da Locarno, che rapidamente la con dusse a termine.

Nell’intenzione dei Sassellesi avrebbe dovuto divenire la nuova parrocchia del capoluogo, ma ciò non fu possibile per l’opposizione dei partigiani di San Giovanni Battista che estendeva la sua giurisdizione anche sulle località di Palo, La Carta, Piampaludo, Olba e Acqua-buona.

A cominciare dal 1615 vi si insediarono i Frati Minori Riformati di San Francesco e vi restarono — salvo l’interruzione dal 1810 al 1829 dovuta alle leggi napoleo niche abolitrici degli ordini religiosi — fino al 1860 quan do dovettero abbandonarla definitivamente per le nuove leggi eversive emanate dallo stato sabaudo.

Il 22 maggio 1622 il vescovo francescano di Acqui S.E. Monsignor Gregorio Pedrocca consacrò la Chiesa in Basilica mutandone la dedicazione da Visitazione ad Immacolata Concezione.

Fino al 1937 la Chiesa rimase di proprietà del Comune che in quell’anno la trasferì alla Curia vescovile di Acqui che la pose sotto la giurisdizione della parrocchia della Santissima Trinità.

Dal 1956 la gestione della Basilica è stata affidata alle Confraternite locali, in cambio della cessione dell’antico oratorio di Santa Maria del Suffragio, loro precedente sede, i cui locali furono in seguito trasformati in cinema-teatro.

L’arte

La Chiesa ha una facciata tripartita da finte lesene con tre vetrate emisferiche che sovrastano le tre porte, delle quali le due laterali sono state successivamente mu rate. Al di sopra delle finte porte in due nicchie si tro vano a sinistra una statua raffigurante S. Giovanni Battista e a destra una raffigurante S. Antonio. Sopra la porta centrale è posta una Madonna in marmo con Bambino e Angeli, datata 1641.

L’interno, maestoso nella semplice nudità del suo stile tardorinascimentale, rivela nell’armonia delle tre navate un’unità di ispirazione architettonica che non tro viamo nelle altre due grandi chiese sassellesi.

In mezzo alla Chiesa è custodita una antica e bella statua (di autore ignoto) del Cristo morto, oggetto di particolare devozione il giorno del Venerdì Santo.

Entrando, a destra, nella parete di fondo ci sono due quadri, uno di autore ignoto, l’altro raffigurante “Il sogno di Giacobbe” del genovese G.B. Tassara. Nella parete laterale vi è una statua di S. Filippo Neri, ope ra dello scultore-indoratore sassellese Gio Batta Re bagliati; sopra la statua una tela raffigurante il mede simo santo. Avanzando verso l’abside è conservata una bella croce processionale del Settecento ricoperta in teramente di pelle di tartaruga.

La prima cappella a destra è dedicata a S. Pasquale e la tela che lo raffigura è opera del genovese Giovanni Raffaele Badaracco (1645-1726). Nella medesima cap pella è posta in venerazione sopra un tronetto una statua del S. Bambino di Praga.

La seconda cappella è dedicata alla Madonna della Salute (tela di autore ignoto) e venne edificata in se gno di ringraziamento per essere scampati dall’epide mia del 1779.

La cappella seguente, a lato del presbiterio, venne fatta erigere dalla famiglia Perrando ed è dedicata a S. Anto nio da Padova. Essa è impreziosita da una grande tela ovale, sottoposta di recente ad un accurato restauro (come la bella cornice barocca) che ne ha ravvivato la vivacità dei colori. La tela raffigura la Vergine che porge il Bambino a S. Antonio ed è opera di Lorenzo Deferrari (1680-1744), il quale eseguì anche la decorazione monocroma delle pareti con le allegorie della Purezza e della Mansuetudine. L’altare in marmi policromi risale anch’esso al Settecento.

Sulla parete di destra del presbiterio c’è una tela ova le e di incerta attribuzione che raffigura un confratel lo dell’oratorio di S. Maria del Suffragio che invoca sull’oratorio la benedizione della Madonna.

Sulla parete opposta c’è un Angelo Custode di buon pennello. Questi quadri provengono dall’ex Oratorio del Suffragio.

Accanto all’altare c’è un bel Crocifisso dello scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891).

Il coro ha stalli in legno, opera di artigiani locali, e al centro di esso in alto in una nicchia è collocata la notevole statua lignea dell’Immacolata Concezione, titolare della Chiesa. Al centro del Coro dietro il pre sbiterio c’è un organo settecentesco di autore ignoto e ai due lati due tele raffiguranti S. Biagio e S. Carlo Borromeo.

A sinistra del presbiterio c’è la cappella di S. France sco d’Assisi che ha come pala d’altare una tela raffigurante il santo in adorazione di Gesù e della Madon na firmata dal savonese Gio Agostino Ratti e datata al 13 agosto 1730.

La cappella successiva è dedicata a S. Lucia e contiene una statua lignea della titolare. La devozione a S. Lucia, protettrice degli occhi, è viva ancor oggi ed era molto sentita quando nel paese esisteva un cotonificio e le operaie erano soggette ad essere colpite al viso dalle spole della tessitura.

La prima cappella della navata sinistra, la più antica della Chiesa, è dedicata alla Madonna Addolorata e contiene sopra l’altare un notevole gruppo scultoreo di Pasquale Navone (1749-1791), che nello stile ricorda il Maragliano.

Ai lati dell’altare trovano posto due riproduzioni a ri lievo dello stemma civico di Sassello costituito da uno scudo con cimiero contenente tre torri sormontate da tre stelle e la scritta “Communitas Saxelli”. Gli stem mi recano, specialmente nella parte al di sopra del cimiero dove erano raffigurate l’aquila e la corona im periale, i segni della scalpellatura cui furono sottoposti nel 1798 al tempo della Repubblica democratica ligure insieme con tutti gli stemmi gentilizi dei sepolcri della Chiesa.

A lato di questa cappella è una croce detta “Croce dei neri” recante i simboli della Passione di Cristo.

Il gruppo in gesso di fattura novecentesca che precede questa cappella rappresenta “Il transito di S. Giuseppe” assistito da Gesù e dalla Madonna e proviene an ch’esso dall’ex Oratorio del Suffragio.

Nella parete di fondo della Chiesa dal lato sinistro vi sono due tele, una attribuita a bottega dell’Assereto che rappresenta Mosè salvato dalle acque e l’altra “La gua rigione del cieco” di G.B. Tassara.

Degne di particolare attenzione le belle vetrate artistiche istoriate in vetri antichi: le sette grandi raffigurano “La Madonna nel Vangelo” (dall’Annuncia zione alla Glorificazione nel seno della S.S. Trinità); le altre sono ispirate ai Santi Titolari delle varie cap pelle.

Sul lato sinistro della Chiesa nella parte absidale si eleva l’alto campanile che già nel 1643 risulta dotato del pubblico orologio. Attiguo ad esso era il convento, oggi completamente rimaneggiato ed adibito in parte a Ca serma dei Carabinieri.

Sia la Chiesa che il convento subirono l’incendio da parte delle soldatesche dei Savoia nel 1626 e nel 1672.

Fonte: sito Comune di Sassello