Presso Crosa esiste una costruzione di grande valore storico, il “mulino fenicio”. Fenicio perché si basa su una tecnica che pare di origine medio orientale, introdotta poi in Italia meridionale e in Spagna.In Europa esistono solo altri due esempi di mulini, uno in Sicilia e uno in Spagna; dei tre, quello di Verezzi è il meglio conservato. La particolarità di questi mulini a vento è che le pale non erano all’esterno, ma all’interno del torrione, poste in prossimità di feritoie aperte con lo scopo di convogliare l’aria verso le pale.
Il risultato era che questi mulini funzionavano con ogni vento, perché le feritoie indirizzavano l’aria nel verso giusto.Le macine si fermavano solo quando c’era la calma assoluta; un’eventualità che a Verezzi si verifica molto di rado. Poco più in basso del “mulino fenicio” si trovano due edifici religiosi, la piccola chiesa di Santa Maria Maddalena e l’antica parrocchiale di San Martino, che conserva all’interno un dipinto del santo di Tours, patrono di Verezzi. Tra le due ” chiese è stata posta la “Campana della mamma”, che suona ogni giorno alle 19 per ricordare tutte le mamme del mondo. Graziosa infine la chiesetta della Madonna dei Campt” che si trova sul tornante della strada Verezzi-Gorra in corripondenza del bivio per Crosa. Sull’architrave è scolpita la data del 1606. Continuando verso Gorra, si incontra la torre di Bastia, antico avamposto dei marchesi Del Carretto. Tutto intorno lavatoi, viuzze, volte e muretti a secco per dividere i piccoli poderi formano un angolo di Liguria rimasto intatto nei secoli.