Il SACS Spazio Arte Contemporanea Sperimentale è un progetto del Comune di Quiliano dedicato all’arte contemporanea che gestisce alcuni spazi espositivi tra cui l’ottocentesca Villa Maria, dove vengono organizzate mostre, conferenze, concerti ed eventi culturali in genere. Il SACS possiede una consistente collezione di opere di mail art e di digital art. Attualmente i direttori artistici del SACS sono Cristina Sosio e Renato Cerisola.
Il SACS viene inaugurato nel luglio 2005 per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano, in collaborazione con gli artisti Bruno Cassaglia e Renato Cerisola, con l’obiettivo di dare vita ad una struttura in grado di contenere eventi di arte contemporanea sperimentale e altre iniziative specifiche del settore. Sin dal principio l’attività del SACS è improntata al desiderio di promuovere il maggior numero possibile di occasioni divulgative e didattiche inerenti la ricerca più avanzata nel campo delle arti visive, favorendo l’incontro diretto tra artisti e pubblico. Dalla primavera del 2009 il SACS si avvale della fattiva collaborazione dell’artista Cristina Sosio.
Principale spazio espositivo del SACS è l’ex sede comunale di Villa Maria, cui si accede da Piazza della Costituzione con un percorso panoramico tra terrazzamenti ad uliveto e un interessantissimo giardino coltivato all’inglese, in cui si trovano magnolie, camelie, rose, palme, un imponente cedro del Libano ed un tasso dalle dimensioni maestose tutelato da un vincolo paesaggistico della Regione Liguria. L’edificio si eleva su due piani suddivisi in numerosi vani, oggi adibiti a sale espositive. Alcune sale del piano terreno vantano soffitti decorati con raffinati dipinti in stile liberty e pavimentazioni realizzate nella tipica graniglia genovese. Tra questi ambienti si distingue il salone centrale detto del caminetto, attualmente utilizzato per conferenze e concerti, dalla forma allungata, le cui pareti sono ornate da due arazzi di gusto preraffaellita, ricordo di un viaggio in Inghilterra della nobile famiglia Queirolo/Pertusio, originaria proprietaria dell’immobile.
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